Stella meravigliosa, di Yukio Mishima - Ed. Neri Pozza - di Velabianca

 

 "Fu allora che Akiko scorse un punto luminoso nel cumulo di nubi oscure. Toccò la spalla di Takemiya per attirare la sua attenzione su di esso. Si aggiunse un altro punto, infine furono tre. Scendevano sempre più grandi verso il mare, in formazione. Quando si avvicinarono apparvero nella loro nitida forma di dischi volanti."

Stella Meravigliosa è il romanzo in cui lo scrittore giapponese Mishima Yukio immagina l'umanità sull'orlo del collasso atomico, soccorsa da una serie di apparizioni di dischi volanti in tutte le parti del mondo, dischi che fanno prendere coscienza ad una famiglia giapponese di essere in realtà degli extraterrestri. Non tutte le personalità all'interno di questa famiglia, però, reagiscono allo stesso modo. Il padre ad esempio comincia a scrivere pateticamente appelli a Kennedy e a Krusciov per il disarmo mondiale. 
Singolarmente, ognuno di loro a distanza di pochissimo tempo, ha contatti diretti con i propri simili della galassia, attraverso avvistamenti di dischi volanti e messaggi telepatici. Purtroppo questa nuova coscienza non è supportata da concrete memorie di una vita extraterrestre, che pur deve esserci stata, ma è tutta basata su una sensazione forte e un nuovo orgoglio: quello di essere creature provenienti dallo spazio. Dal momento in cui la famiglia Osugi riconosce questa comune condizione, muta atteggiamento sia al proprio interno, sia nei confronti dell'esterno. 
Nel contempo altre persone sulla faccia della terra fanno la scoperta della loro origine extraterrestre, ma non prendono la parte dei terrestri per salvarli dalla distruzione totale. 
Sobillati dalle loro meschinerie e dall'odio personale invece si auspicano un imminente fine del genere umano.
Le pagine del libro alla fine vedono lo scontro tra queste due visioni, scontro messo su carta da Mishima, con un confronto fra il capo famiglia dei "buoni" e un rappresentante dei "cattivi".

 
Yukio Mishima (1925-1970) è lo pseudonimo dello scrittore giapponese Hiraoka Kimitake.
Radicato nella tradizione classica del suo paese, mostra fin dalle sue prime opere amore per la parola ricercata e gusto per la metafora.

Ventenne, al momento della sconfitta del Giappone nella seconda guerra mondiale reagisce insieme a molti della sua generazione, con un marcato disinteresse per i drammatici problemi aperti nella società dalle recenti vicende storiche, dando invece la preferenza, nei suoi scritti, a temi autobiografici e all'analisi psicologica.
Agli inizi degli anni Sessanta, di fronte all'occidentalizzazione crescente e alla perdita di identità della società giapponese, diventa acceso fautore di idee nazionaliste e militariste, dando vita a un'associazione paramilitare conservatrice, Tate-no-kai ("Società dello scudo") basata sull'etica degli antichi samurai.

Interessato da sempre al tema della reincarnazione, ne fa il motivo ispiratore di una tetralogia dal titolo generale "Il mare della fertilità". Al completamento di quest'opera, considerato concluso il suo compito di scrittore, il 25 novembre del 1970 mette fine alla sua esistenza con uno spettacolare suicidio rituale (harakiri) nel quartiere generale delle forze di autodifesa (dove aveva fatto irruzione alla testa dei suoi seguaci), dopo aver arringato un gruppo di soldati, invitandoli a farsi restauratori dei tradizionali valori spirituali del Giappone. 

Bibliografia:
"Confessioni di una maschera" - Feltrinelli,  "Dopo il banchetto" - Feltrinelli, "Morte di mezza estate" - Longanesi, "Neve di primavera" - Bompiani, "Cavalli in fuga" - Bompiani, "Il tempio dell'alba" - Bompiani, "Lo specchio degli inganni" - Bompiani, "La vita del samurai" - Bompiani, "Lezioni spirituali per giovani samurai" - Feltrinelli

 

Su Mishima:
Marguerite Yourcenar - "Mishima o la visione del vuoto" - Bompiani
Henry Scott-Stokers - "Vita e morte di Yukio Mishima" - Feltrinelli